Dal 22 al 24 Febbraio, i pescatori di Salina e di Stromboli coinvolti nel progetto sulla pesca responsabile di Blue Marine Foundation (BLUE) e Aeolian Islands Preservation Fund (AIPF), e un pescatore di Pantelleria, sono stati invitati a prendere parte al workshop europeo sulla pesca sostenibile che ha avuto lungo a Lyme Bay, in Inghilterra.
I pescatori di Salina e di Stromboli stanno portando avanti con successo il ‘Modello Eoliano di Pesca Responsabile’, in collaborazione con BLUE e AIPF, stilando volontariamente codici di buona condotta. Le fondazioni incoraggiano i pescatori a svolgere un ruolo guida e ad essere protagonisti attivi delle misure di conservazione per proteggere il futuro delle loro antiche pratiche marinaresche, in armonia con i cicli naturali della risorsa ittica. L’obiettivo a lungo termine è la tutela degli habitat e gli stock ittici del Mediterraneo, sostenendo la categoria della pesca artigianale.
La Blue Marine Foundation (BLUE), che ha facilitato il processo di creazione della Riserva di Pesca e Conservazione di Lyme Bay, ha riunito in questa occasione un gruppo di pescatori artigianali provenienti dalle Isole Eolie e da Pantelleria (Italia), da Alonissos, Santorini e Cipro (Grecia) e dalla Baia di Gokova (Turchia). Lo scopo dell’evento è stato quello di condividere idee ed esperienze fra diverse realtà mediterranee che praticano la piccola pesca responsabile, approfondendo i benefici socioeconomici nel modello virtuoso applicato a Lyme Bay.
I pescatori provenienti dalle diverse aree del Mediterraneo hanno avuto la possibilità di condividere esperienze e scambiare idee su come incoraggiare pratiche di pesca sostenibili nei rispettivi territori,confrontandosi sui problemi e sulle possibili soluzioni. Le problematiche hanno rivelato delle sostanziali similitudini, quali la carenza nei controlli da parte delle autorità marittime, la pesca persistente ad opera delle flotte industriali che concorrono con i piccoli pescatori praticando uno sforzo pesca meno sostenibile e la pesca ricreativa che compete con quella dei professionisti, danneggiando la loro economia.
I pescatori di Lyme Bay sono pionieri di un modello introdotto da BLUE nel 2012. Da quando è stata istituita la Riserva di Lyme Bay, l’ambiente marino ha manifestato il cosiddetto ‘effetto riserva’, con un aumento delle specie pari all’84% in soli cinque anni e dell’introito economico delle attività di pesca. Inoltre, i pescatori beneficiano di un aumento del valore del pescato, grazie ad un marchio che esalta l’alta qualità delle catture giornaliere, a pratiche di pesca a basso impatto ambientale e alla tracciabilità del prodotto.
Rory Moore, Senior Project Manager di BLUE, ha dichiarato: “La riserva di pesca e conservazione di Lyme Bay rappresenta un ottimo esempio per i pescatori su piccola scala del Mediterraneo.
Spesso le aree marine protette non funzionano perché manca il sostegno da parte della comunità locale, o perché i pescatori artigianali non vengono coinvolti attivamente. Lo scambio di conoscenze, di idee e di esperienze è il miglior modo per costruire un modello co-gestito.”
Gavin Ziemann, un pescatore di Lyme Bay, ha dichiarato: “Quando ho incontrato i pescatori di Salina e Stromboli, mi ha colpito il fatto che abbiamo riscontrato problemi molto simili e che l’obiettivo è lo stesso: più pesce. A Lyme, questo è stato possibile e il modello potrebbe trasformare il futuro della pesca costiera, invertendo il declino della fauna marina. I nostri pescatori oggi guadagnano di più pescando meno e questo ha avuto un impatto estremamente positivo sulla nostra vita “.
Salvatore Follone, pescatore di Salina, ha aggiunto: “Per noi piccoli pescatori eoliani è importante essere qui per capire come il modello Lyme Bay può essere applicato alle nostre isole e confrontarci con altre realtà simili alla nostra. E’ anche un occasione per lanciare un grido sull’importanza di tutelare la piccola pesca.”