I Gruppi FAI Giovani di Messina e Torino, tutti ragazzi dai 18 ai 35 anni, dal 23 di Aprile al 6 di Maggio sono stati impegnati sull’isola di Panarea per il quinto anno consecutivo del “Progetto Panarea”.

Scopo del progetto è quello di riaprire gli antichi sentieri dei pastori e dei contadini dell’ottocento (sino a quell’epoca l’isola era completamente coltivata fino alla cima della montagna) invasi da una fitta vegetazione e liberare le spiagge di questa perla del mediterraneo dai rifiuti; grazie ai lavori portati avanti è stato possibile dare nuova vita a questi luoghi rendendoli fruibili e godibili a tutti e promuovendo un turismo sostenibile rispettoso dell’ambiente e delle sue risorse.

L’iniziativa, a cui hanno aderito ragazzi da tutt’Italia, si avvale anche del supporto del dipartimento di Scienze Biologiche chimiche farmaceutiche e ambientali dell’università di Messina, e del dipartimento di Scienze Agrarie dell’università di Bologna, che spiegheranno con delle lezioni le caratteristiche e le peculiarità della flora mediterranea dell’isola, con un focus su alcuni esemplari autoctoni presenti esclusivamente sull’isola di Panarea.
Il progetto si è svolto a Panarea perché proprio qui è stata fatta la prima donazione al FAI, nel 1977 dall’avvocato Di Blasi. Un terreno sopra Cala Junco, donato per scongiurare un piano di lottizzazione che avrebbe irrimediabilmente compromesso la bellezza di questo luogo così come lo conosciamo oggi.

L’obiettivo del progetto è quello di valorizzare tutte le risorse dell’isola, tutelando il prezioso patrimonio naturalistico e botanico di Panarea, territorio per sua natura fertilissimo che potrebbe tornare ad esser coltivato come una volta, grazie anche all’implementazione di un’agricoltura naturale e pratiche sostenibile.

Tutto questo è stato possibile grazie alla Signora Paola Motta Romagnoli (responsabile del progetto), al corpo Forestale della Regione Sicilia, ai principali operatori turistici dell’isola, che hanno messo a disposizione le proprie strutture e a diverse aziende che hanno generosamente offerto il loro contributo al progetto.

L’Aeolian Islands Preservation Fund ha supportato con gioia questo progetto e sta discutendo attualmente sulla implementare il Progetto Panarea ed estenderlo anche sulle altre Isole dell’arcipelago.

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