L’articolo
Nelle Eolie, è stato firmato un accordo per una pesca responsabile ideato da due fondazioni inglesi per favorire il recupero degli habitat marini. Verrà creato un marchio e sono stati donati ai pescatori frigo isolanti che migliorano la qualità del pescato
Un patto per tutelare le straordinarie bellezze marine dei fondali delle isole Eolie attraverso un tipo di pesca responsabile e sostenibile che, contemporaneamente, migliori la qualità per i clienti. È questo il «patto» siglato fra i pescatori dell’arcipelago e le fondazioni inglesi Blue Marine Foundation (Blue) e Aeolian islands preservation fund (Aipf) che stanno lavorando, insieme a biologi esperti di questo specchio di Mediterraneo, per trovare il delicato equilibrio fra tutela dell’ambiente marino e sopravvivenza delle realtà locali che dipendono dal mare.
Il Codice
Sono questi i principi del «Codice di buona condotta» che i pescatori artigianali di Salina e Stromboli hanno accettato volontariamente concordando quali comportamenti consapevoli adottare, in particolare su quali attrezzi da pesca utilizzare durante le battute. Gli scopi del progetto sono molteplici: incentivare l’aggregazione tra i lavoratori, sensibilizzare la categoria sulle criticità in cui oggi versa la risorsa ittica, promuovere la pesca a basso impatto ambientale, favorire il recupero degli habitat e dei suoi organismi e creare un modello vicente per la conservazione e la pesca. La missione di Blue e Aipf non finisce qui perché continueranno a sostenere i pescatori in questo percorso di aggregazione e in altri progetti per proteggere gli ambienti naturali delle Eolie.
La sicurezza alimentare e il logo
Ad esempio ai pescatori che volontariamente hanno sottoscritto il codice, sono stati donati delle casse frigo isolanti che miglioreranno la qualità del pescato del giorno e saranno donate ai pescatori coinvolti nel progetto. Per favorire la loro identificazione ai clienti, è stato inoltre creato un logo per evidenziare chi vende un prodotto sostenibile, di alta qualità e a chilometro zero.
Le reazioni
«Questa condotta etica sarà un bene per la vostra sopravvivenza, per quella del mare e dei vostri figli — ha detto il comandante Marco Miuccio — e questo tipo di unione darà la possibilità di inserire nuovi suggerimenti nel piano di gestione locale, in merito a possibili limiti da integrare, suggerendo nuove regole per tutelarvi. È lodevole che siate riusciti ad aggregarvi in un unico gruppo e a fare delle piccole rinunce a beneficio del recupero della risorsa. Se avrete coraggio avrete più pesce alle Eolie». Raggiante anche il sindaco di Santa Marina Salina, Domenico Arabia: «Sono contento di aver supportato questo progetto fin dall’inizio perché il nostro è un territorio talmente fragile che è necessaria un’autoregolamentazione». Il primo cittadino ha poi annunciato l’arrivo di ulteriori fondi e programmi per sostenere la categoria che lo scorso anno ha visto un calo a doppia cifra del volume d’affari. «La filosofia dei pescatori di Stromboli era già “blu” — ha sostenuto il pescatore strombolano Gaetano Cusolito — ma siamo contenti di lavorare insieme al progetto. Speriamo che anche gli altri pescatori ascoltino e capiscano che la pesca sostenibile è un bene per noi e per il nostro futuro». Adesso le fondazioni inglesi sperano di poter presto diffondere il «Codice» anche a Lipari e sulle altre isole messinesi.