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By: aipfadmin Acceso: Aprile 08, 2018 In: Stampa Comments: 0

L’articolo

Nelle Eolie, è stato firmato un accordo per una pesca responsabile ideato da due fondazioni inglesi per favorire il recupero degli habitat marini. Verrà creato un marchio e sono stati donati ai pescatori frigo isolanti che migliorano la qualità del pescato

Le fondazioni e i pescatori di Stromboli

Un patto per tutelare le straordinarie bellezze marine dei fondali delle isole Eolie attraverso un tipo di pesca responsabile e sostenibile che, contemporaneamente, migliori la qualità per i clienti. È questo il «patto» siglato fra i pescatori dell’arcipelago e le fondazioni inglesi Blue Marine Foundation (Blue) e Aeolian islands preservation fund (Aipf) che stanno lavorando, insieme a biologi esperti di questo specchio di Mediterraneo, per trovare il delicato equilibrio fra tutela dell’ambiente marino e sopravvivenza delle realtà locali che dipendono dal mare.

Il Codice

Sono questi i principi del «Codice di buona condotta» che i pescatori artigianali di Salina e Stromboli hanno accettato volontariamente concordando quali comportamenti consapevoli adottare, in particolare su quali attrezzi da pesca utilizzare durante le battute. Gli scopi del progetto sono molteplici: incentivare l’aggregazione tra i lavoratori, sensibilizzare la categoria sulle criticità in cui oggi versa la risorsa ittica, promuovere la pesca a basso impatto ambientale, favorire il recupero degli habitat e dei suoi organismi e creare un modello vicente per la conservazione e la pesca. La missione di Blue e Aipf non finisce qui perché continueranno a sostenere i pescatori in questo percorso di aggregazione e in altri progetti per proteggere gli ambienti naturali delle Eolie.

La sicurezza alimentare e il logo

Ad esempio ai pescatori che volontariamente hanno sottoscritto il codice, sono stati donati delle casse frigo isolanti che miglioreranno la qualità del pescato del giorno e saranno donate ai pescatori coinvolti nel progetto. Per favorire la loro identificazione ai clienti, è stato inoltre creato un logo per evidenziare chi vende un prodotto sostenibile, di alta qualità e a chilometro zero.

Le reazioni

«Questa condotta etica sarà un bene per la vostra sopravvivenza, per quella del mare e dei vostri figli — ha detto il comandante Marco Miuccio — e questo tipo di unione darà la possibilità di inserire nuovi suggerimenti nel piano di gestione locale, in merito a possibili limiti da integrare, suggerendo nuove regole per tutelarvi. È lodevole che siate riusciti ad aggregarvi in un unico gruppo e a fare delle piccole rinunce a beneficio del recupero della risorsa. Se avrete coraggio avrete più pesce alle Eolie». Raggiante anche il sindaco di Santa Marina Salina, Domenico Arabia: «Sono contento di aver supportato questo progetto fin dall’inizio perché il nostro è un territorio talmente fragile che è necessaria un’autoregolamentazione». Il primo cittadino ha poi annunciato l’arrivo di ulteriori fondi e programmi per sostenere la categoria che lo scorso anno ha visto un calo a doppia cifra del volume d’affari. «La filosofia dei pescatori di Stromboli era già “blu” — ha sostenuto il pescatore strombolano Gaetano Cusolito — ma siamo contenti di lavorare insieme al progetto. Speriamo che anche gli altri pescatori ascoltino e capiscano che la pesca sostenibile è un bene per noi e per il nostro futuro». Adesso le fondazioni inglesi sperano di poter presto diffondere il «Codice» anche a Lipari e sulle altre isole messinesi.